Home

Un giovane che desiderava abbandonare il mondo partì

Salva in Preferiti / Segnalibro
ClosePlease loginn

Non ancora registrato? Fallo ora!

Un giovane che desiderava abbandonare il mondo partì, verso il deserto. Scorse una torre, meglio una cella edificata in forma di torre. Si disse: “Servirò sino alla morte colui che troverò in quella torre”. Corse a bussare. Usci un monaco anziano e gli disse: «Che vuoi?». Rispose: «Vengo a chiederti una carità».

L’anziano lo accolse, lo fece riposare e gli disse: «Non hai nulla da fare altrove?». «No», rispose il ragazzo, «è qui che voglio restare». A queste parole il monaco lo congedò (poiché era caduto nell’impurità e aveva con sé una donna). Disse dunque al fratello: «Se vuoi progredire, va’ in un monastero, poiché qui con me c’è una donna». Il giovane gli disse: «Sia tua moglie o tua sorella, non voglio saperlo: vi servirò sino alla morte».

Parecchio tempo dopo, poiché il fratello li serviva in tutto senza discutere, il monaco e la donna dissero tra loro: «Non ci basta il peso delle nostre colpe, dovremo rispondere anche di quest’anima? Abbandoniamo dunque questi luoghi e lasciamogli la cella». Presero allora con sé tutto ciò che poterono e dissero al fratello: «Noi andiamo a sciogliere un voto, tu rimani a custodire la cella». Ma, partiti che furono, il fratello comprese il loro intento e si gettò sui loro passi.

Vedendolo arrivare, si turbarono e dissero: «Sino a quando ci condannerai? Hai la cella, restaci e vigila su te stesso». Disse il ragazzo: «Non sono venuto per la cella ma per servirvi sino alla morte». A tali parole, essi furono toccati dalla compunzione e decisero di ritornare a Dio. La donna partì allora per un monastero e l’anziano tornò alla sua cella. Così, grazie alla pazienza del fratello, furono entrambi salvi.
[P.E., I, 27, 3 *]

Salva in Preferiti / Segnalibro
ClosePlease loginn

Non ancora registrato? Fallo ora!

image_pdfimage_print