Home

La Vita di San Giuseppe della Serva di Dio Cecilia Baij O.S.B. (versione audio e testo) - audiolibro mp3 online

Libro IV – (11) Capitolo XI – Gloria che san Giuseppe gode in Paradiso e come bene PRATICHI L’UFFICIO DI AVVOCATO DEGLI AGONIZZANTI

Salva in Preferiti / Segnalibro
ClosePlease loginn

Non ancora registrato? Fallo ora!

Libro IV – (11) Capitolo XI – Gloria che san Giuseppe gode in Paradiso e come bene PRATICHI L’UFFICIO DI AVVOCATO DEGLI AGONIZZANTI

Quando il Salvatore del mondo, tre giorni dopo la sua penosissima
morte, risuscitò glorioso e trionfante e liberò tutte le anime che stavano al
Limbo, conducendole con sé, il nostro Giuseppe riprese il suo santo corpo
per divina virtù, entrando l’anima di lui già gloriosa nel corpo. Restò questo
glorificato, cioè con le doti gloriose, come risusciteranno i Santi
nell’universale giudizio. E [Giuseppe] entrò in cielo con il Salvatore nella
mirabile sua Ascensione. Allora il nostro Santo collocato in un trono assai
eminente e presso l’Agnello Immacolato, come Vergine Purissimo; e sta
molto vicino alla Regina degli Angeli e degli uomini, fedelissimo e castissimo
Sposo, ed il più simile a Lei, che sia stato e sarà in terra.
In cielo gode una gloria inenarrabile e superiore ad ogni altro Santo,
la quale gloria non si può manifestare al mondo, non essendo capace
l’umano intendimento di comprenderlo, ma sarà bene compresa ed ammirata
per tutta una eternità dai beati comprensori.
Il Santo sta facendo di continuo l’ufficio d’avvocato dei moribondi
presso Dio con grande premura e sollecitudine. Mostra anche una grande
sollecitudine la salvezza di tutte le anime redente col Prezioso Sangue di Gesù
Cristo nostro Salvatore; impetra grazie per tutti e specialmente ai suoi devoti,
di cui tiene cura speciale. Non domanda grazia a Dio e alla Santissima
Vergine sua Sposa, che non ottenga: [chiede] grazie per chiunque, e specie
per i tribolati e travagliati, perché il Santo soffiti tanti travagli mentre visse in
terra. Per le persone spirituali si mostra impegnatissimo, perciò esorto ogni
stato di persone ad avere una devozione particolare a questo grande Santo, e
se ne sperimenterà mirabili effetti.
Prego chi leggerà quest’opera – la quale, come dissi, da principio, ho
scritto per obbedienza senza che io abbia mai inteso dire o letto cosa alcuna
di questo Santo, né meditata né pensata, ma solo suggeritami nell’atto stesso
di scrivere – di pregare il Santo per me, miserabilissima peccatrice, perché si
degni di impetrarmi il perdono dei miei peccati e la vita eterna; così possa
godere la sua compagnia per tutta l’eternità. Che Dio la conceda a tutti.

image_pdfimage_print