Home

Come un uomo che non esiste (o della xenìteia)

Salva in Preferiti / Segnalibro
Accedi per salvareClose

Non ancora registrato? Fallo ora!

Un anziano raccontava che due fratelli vivevano vicino a lui: l’uno era straniero, l’altro originario della regione. Lo straniero era un po’ negligente, il secondo invece si applicava molto. Il monaco straniero morì e l’anziano loro vicino, che era un veggente, vide gran numero di angeli venuti a prendere la sua anima. Nel momento in cui il fratello arrivò in cielo, fu fatta una inchiesta su di lui; una voce scese allora dall’alto: «È vero che fu un po’ negligente, ma apritegli la porta, perché era andato a vivere lontano dal suo paese». Poco dopo l’altro fratello morì e tutta la sua famiglia venne a salutarlo. L’anziano non vide gli angeli venire a prendere la sua anima e si meravigliò. Si prostrò davanti a Dio e gli disse: «Lo straniero ha meritato tanta gloria, sebbene fosse un po’ negligente, e costui con tutto il suo zelo non ha meritato nulla di simile!». Una voce gli rispose: «Il fratello molto osservante aprì gli occhi prima di morire, e vide i suoi familiari in lacrime, e ne fu molto consolato. Lo straniero era stato un po’ negligente, ma non vide nessuno dei suoi vicino a sé, e si mise a piangere; e Dio si fece suo consolatore».
[N., 367]

Una monaca disse: «Molti di quelli che erano sulla montagna sono periti perché le loro azioni erano quelle del mondo. Meglio vivere con altri e condurre in ispirito vita solitaria che essere soli e vivere col cuore tra la folla».
[Sincletica, 1 (S., 34)]

Un anziano disse: «Prega Dio che metta nel tuo cuore il phentos e l’umiltà. Esamina senza posa i tuoi peccati. Non giudicare gli altri, ma sii sottomesso a tutti. Non aver familiarità con una donna né con un fanciullo, né con gli eretici. Allontana da te ogni parresìa. Custodisci la lingua e l’appetito, privati del vino. Se ti si parla di qualche cosa, non discutere. Se è bene, di’: “Va bene”. Se è male, di’: “A te giudicare!”. Ma non intervenire in nessuna discussione. Così la tua anima sarà in pace».
[N., 330]

Uno sconosciuto generoso portò dell’oro a Scete e pregò il sacerdote del romitorio di distribuirlo ai fratelli. Il sacerdote rispose: «I fratelli non ne hanno bisogno». Il donatore, dopo aver insistito a lungo senza nulla ottenere, finì per deporre un cesto pieno d’oro all’ingresso della chiesa, e il sacerdote disse: «Chi ne ha bisogno, può prenderne». Nessuno lo toccò; certuni non lo guardavano neppure. L’anziano disse al benefattore. «Dio ha gradito la tua offerta; va’, e donala ai poveri». E l’uomo se ne andò molto edificato.
[N., 259]

L’abate Arsenio, di beata memoria, diceva sovente: «Un monaco, pellegrino in un paese straniero, non si mischierà di nulla, e serberà la pace».
[Arsenio, 12]

L’abate Agatone provvedeva al proprio sostentamento e usava in tutto discrezione, sia nel lavoro manuale che nell’abbigliamento. Portava, infatti, vestiti che non apparivano a nessuno né troppo buoni né troppo cattivi.69
[R., 75]

L’abate Agheras mi disse: «Andai un giorno dall’abate Poemen e gli dissi: “Sono andato ad abitare dappertutto, ma non ho trovato riposo: dove vuoi che abiti?”». L’anziano gli aveva risposto: «Non c’è più deserto, ormai. Va’ dunque in un luogo popoloso, nel mezzo della folla, restaci e conduci te stesso come un uomo che non esiste. Avrai così il sovrano riposo».
[Eth. Coll., 14, 66 *]

Salva in Preferiti / Segnalibro
Accedi per salvareClose

Non ancora registrato? Fallo ora!

image_pdfimage_print