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Milano, 31 dicembre 1994. Ultima notte dell’anno. Madre addolorata e preoccupata.

MESSAGGI DON STEFANO GOBBI 1994

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Milano, 31 dicembre 1994. Ultima notte dell’anno. Madre addolorata e preoccupata.

«Figli prediletti, nella preghiera e nel raccoglimento, passate con Me le ultime ore di questo anno. Quanti trascorrono questi momenti fra il frastuono di voci e d’immagini, che vi impediscono di comprendere la gravità e gli imminenti pericoli del tempo che vivete. Io sono Madre addolorata e preoccupata. – Sono Madre addolorata nel vedere questa povera umanità così lontana dal suo Signore che, nella generale incoscienza e nella indifferenza, cammina sulla strada del peccato e del male, della impurità e della empietà, dell’odio e della guerra. Come è grande il pericolo per l’umanità che giunga a distruggersi con le sue stesse mani! Io vedo le vostre strade bagnate di sangue e la violenza e l’odio abbattersi, come terribile uragano, sulla vita delle famiglie e delle nazioni. – Sono Madre addolorata nel vedere la Chiesa, mia amatissima figlia, prostrata sotto la Croce di una dolorosissima agonia. Quanti la rinnegano e la tradiscono; quanti l’abbandonano e la condannano; quanti la vilipendono e la crocifiggono. Fra essi vi sono anche dei miei figli prediletti: vescovi e sacerdoti che ripetono e rinnovano il gesto di Giuda che tradisce, o quello di Pietro che rinnega, o quello degli Apostoli che fuggono per viltà. Voi siete chiamati ad essere i nuovi Giovanni, che restano con Me sotto la Croce, su cui la Chiesa viene ancora crocifissa ed immolata per la salvezza del mondo. – Sono Madre preoccupata, perché i miei straordinari interventi, che ho fatto per condurvi alla conversione ed alla salvezza, non sono stati accolti né seguiti. Come fate ora a salvarvi dal grande castigo che è giunto, se avete rifiutato quanto la Mamma Celeste vi ha offerto per la vostra salvezza? – Sono Madre preoccupata perché il tempo degli ultimi avvenimenti è ormai giunto. Finora ho potuto spostare l’inizio della grande prova, per la risposta che, in ogni parte del mondo, ho avuto dai miei più piccoli bambini. Ma ora dovete entrare a vivere il tempo conclusivo della grande tribolazione. Per questi momenti ho suscitato ovunque il mio Movimento Sacerdotale Mariano. Per questo ho portato questo mio più piccolo figlio in ogni parte del mondo, per farvi entrare tutti nel sicuro rifugio del mio Cuore Immacolato. Vivete dentro questo rifugio il tempo della grande prova che è giunta per tutti. Ed aprite i vostri cuori alla speranza perché da questo anno vedrete farsi sempre più luminosa e più forte, più frequente e più avvertita la mia materna presenza fra voi».

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