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GIOVANNI PAOLO II Atto di affidamento e di consacrazione alla Vergine a Fatima il 13 maggio 1982 e a Roma il 25 marzo 1984

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GIOVANNI PAOLO II Atto di affidamento e di consacrazione alla Vergine a Fatima il 13 maggio 1982 e a Roma il 25 marzo 1984

1.”Sotto la Tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio”! Pronunciando le parole di questa antifona, con la quale la Chiesa di Cristo prega da secoli, mi trovo oggi in questo luogo da Te scelto e da Te, Madre, particolarmente amato. Sono qui, unito con tutti i Pastori della Chiesa in quel particolare vincolo, mediante il quale costituiamo un corpo e un collegio, così come Cristo volle gli Apostoli in unità con Pietro. Nel vincolo di tale unità, pronunzio le parole del presente Atto, in cui desidero racchiudere, ancora una volta, le speranze e le angosce della Chiesa nel mondo contemporaneo. Quaranta anni fa e poi ancora dieci anni dopo il tuo servo, il Papa Pio XII, avendo davanti agli occhi le dolorose esperienze della famiglia umana, ha affidato e consacrato al tuo Cuore Immacolato tutto il mondo e specialmente i Popoli che erano particolare oggetto del tuo amore e della tua sollecitudine. Questo mondo degli uomini e delle nazioni ho davanti agli occhi anch’io oggi, nel momento in cui desidero rinnovare l’affidamento e la consacrazione compiuta dal mio Predecessore nella Sede di Pietro: il mondo del secondo millennio che sta per terminare, il mondo contemporaneo, il nostro mondo odierno! La Chiesa memore delle parole del Signore: “Andate… e ammaestrate tutte le nazioni… Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt. 28, 19-20), ha rinnovato, nel Concilio Vaticano II, la coscienza della sua missione in questo mondo. E perciò, o Madre degli uomini e dei popoli, Tu che “conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze”, Tu che senti maternamente tutte le lotte tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre, che scuotono il mondo contemporaneo, accogli il nostro grido che, come mossi dallo Spirito Santo, rivolgiamo direttamente al Tuo Cuore e abbraccia, con l’amore della Madre e della Serva, questo nostro mondo umano, che Ti affidiamo e consacriamo, pieni di inquietudine per la sorte terrena ed eterna degli uomini e dei popoli. In modo speciale Ti affidiamo e consacriamo quegli uomini e quelle nazioni, che di questo affidamento e di questa consacrazione hanno particolarmente bisogno. “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio”! Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova! Non disprezzare! Accogli la nostra umile fiducia – e il nostro affidamento!

2. “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv. 3, 16). Proprio questo amore ha fatto sì che il Figlio di Dio abbia consacrato sé stesso: “Per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità” (ibid. 17, 19). In forza di quella consacrazione i discepoli di tutti i tempi sono chiamati a impegnarsi per la salvezza del mondo, ad aggiungere qualcosa ai patimenti di Cristo a favore del suo Corpo che è la Chiesa (cfr. 2 Cor. 12, 15; Col. 1, 24). Davanti a Te, Madre di Cristo, dinanzi al tuo Cuore Immacolato, io desidero oggi, insieme con tutta la Chiesa, unirmi col Redentore nostro in questa sua consacrazione per il mondo e per gli uomini, la quale solo nel suo Cuore divino ha la potenza di ottenere il perdono e di procurare la riparazione. La potenza di questa consacrazione dura per tutti i tempi e abbraccia tutti gli uomini, i popoli e le nazioni, e supera ogni male, che lo spirito delle tenebre è capace di ridestare nel cuore dell’uomo e nelle sua storia e che, di fatto, ha ridestato nei nostri tempi. A questa consacrazione del nostro Redentore, mediante il servizio del successore di Pietro, si unisce la Chiesa, Corpo mistico di Cristo. Oh, quanto profondamente sentiamo il bisogno di consacrazione per l’umanità e per il mondo: per il nostro mondo contemporaneo, nell’unità con Cristo stesso! L’opera redentrice di Cristo, infatti, deve essere partecipata dal mondo per mezzo della Chiesa. Oh, quanto ci fa male, quindi, tutto ciò che nella Chiesa e in ciascuno di noi si oppone alla santità e alla consacrazione! Quanto ci fa male che l’invito alla penitenza, alla conversione, alla preghiera, non abbia riscontrato quell’accoglienza che doveva! Quanto ci fa male che molti partecipino così freddamente all’opera della Redenzione di Cristo! Che così insufficientemente si completi nella nostra carne “quello che manca ai patimenti di Cristo” (Col. 1, 24). Siano quindi benedette tutte le anime, che obbediscono alla chiamata dell’eterno Amore! Siano benedetti coloro che. giorno dopo giorno, con inesausta generosità accolgono il tuo invito, o Madre, a fare quello che dice il tuo Gesù (cfr. Io. 2, 5) e danno alla Chiesa e al mondo una serena testimonianza di vita ispirata al Vangelo. Sii benedetta sopra ogni cosa Tu, Serva del Signore, che nel modo più pieno obbedisci alla Divina chiamata! Sii salutata Tu, che sei interamente unita alla consacrazione redentrice del Tuo Figlio! Madre della Chiesa! Illumina il Popolo di Dio sulle vie della fede, della speranza e della carità! Aiutaci a vivere con tutta la verità della consacrazione di Cristo per l’intera famiglia umana del mondo contemporaneo.

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