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Dongo (Como), 24 dicembre 1986. Notte Santa. La culla al Suo glorioso ritorno.

MESSAGGI DON STEFANO GOBBI 1986

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Dongo (Como), 24 dicembre 1986. Notte Santa. La culla al Suo glorioso ritorno.

«Accogliete il mio materno invito a pregare, a meditare la mia parola, a custodirla nel cuore, a vegliare vigilando nell’attesa. È la Notte Santa. Passatela con Me, figli prediletti; vivetela nel profondo del mio Cuore Immacolato. Allora potete penetrare il mistero della vostra salvezza, che si svela ai poveri, ai piccoli, ai semplici, ai puri di cuore. La mia anima è sommersa da una Luce divina e la mia persona viene avvolta da un profondo senso di pace e di beatitudine, mentre il mio grembo verginale si apre al dono divino del Figlio. Attorno a noi è notte profonda: le porte chiuse alla nostra domanda di ospitalità; i cuori degli uomini resi duri dall’egoismo e dall’odio; le menti accecate dall’errore e tanto gelo sul mondo diventato incapace di amare! Ma, nella povera Grotta, una piccola luce si accende, nel segno dell’attesa e della speranza; due cuori umani palpitano di amore, per preparare la culla ove deporre il Bambino appena nato; il mio castissimo sposo Giuseppe si appresta a rendere più ospitale lo squallore del luogo, mentre la Mamma Celeste è assorta in una profonda ed intensa preghiera con il Padre. È in questo momento che il Cielo si sposa alla terra, fiorisce il Germoglio atteso da secoli, nasce il Dio con noi, il Salvatore entra nel suo regale dominio, il Redentore incomincia a pagare il prezzo del nostro riscatto. E Pace discende dal Cielo con il canto degli Angeli, la terra si schiude a ricevere la rugiada della divina misericordia, mentre i cuori semplici dei Pastori si aprono alle Voci che annunciano il mirabile evento: – Oggi è nato per voi un Salvatore che è Cristo Signore. Ancora ogni cosa si ripete per il suo secondo Natale. Come allora è il suo ritorno nella Gloria. La notte della negazione di Dio è scesa sul mondo; il gelo della ribellione alla sua legge di amore ha reso l’umanità un immenso deserto; l’errore ha chiuso le menti alla comprensione del più grande Mistero di Amore; i cuori sono induriti dall’egoismo e dall’odio, che dilagano in tutte le parti. Le porte sono ancora ostinatamente chiuse al Signore che viene. Voi, prediletti, spalancate i cuori alla beatitudine ed alla speranza e, ad imitazione della vostra Mamma Celeste e del suo castissimo sposo Giuseppe, datevi da fare premurosi per preparare le strade a Cristo che torna nella gloria. È ormai alle porte il suo secondo Natale. Allora aprite le vostre menti alle Voci celesti che, in tanti modi e con tanti segni, vi dicono che è vicino il suo ritorno. Come l’amore del mio Cuore materno è stato la culla più preziosa per il suo primo Natale, così il trionfo del mio Cuore Immacolato sarà la culla al suo glorioso ritorno. In questa Notte santa vi raccolgo tutti a vegliare con Me, accanto al piccolo Bambino, che ha tanto bisogno di amore. In questa Notte santa vi invito ad aprire i cuori e le menti per ricevere il lieto annuncio che è vicino il suo secondo Natale».

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