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18 febbraio 1974.È tempo che Io stessa li raduni.

MESSAGGI DON STEFANO GOBBI 1974

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18 febbraio 1974.È tempo che Io stessa li raduni.

«Lasciati condurre da Me, figlio, e vedrai nascere attorno a te cose meravigliose: una è questa che oggi stai vivendo. N. è il tipo di tutti i Sacerdoti del mio Movimento. Quale amore ha per me e per mio Figlio Gesù! Come vive per le anime; quante ne salva! Qui è un piccolo luogo; piccole cose, quasi inavvertite dai più.

Eppure qui e non altrove oggi è la mia presenza. Ancora oggi ai miei figli amo rivelarmi in luoghi così simili a quelli in cui vissi con mio Figlio Gesù: Betlemme, Nazareth. Oh, ancora oggi Io scelgo la povertà, la semplicità, la piccolezza, la normalità per manifestarmi. 

So che questo può essere di difficoltà a molti; eppure è necessario per chi mi vuole incontrare. E necessario essere piccoli, sentirsi solo quello che tutti sono davanti a Me: solo bambini. Il bimbo non si guarda mai; ma guarda così bene la mamma! E la mamma che guarda il suo piccolo. È lei che, guardandolo, può dirgli: oh, come sei bello, come sei caro, come sei buono!” Oggi per te, in questo luogo, nasce veramente qualcosa.

È come un piccolo seme, ma si diffonderà, crescerà e si farà grande albero. 

Oggi per te qui è un incontro: hai trovato un fratello. Ma da quanto tempo è stato da Me preparato! Ecco, da molto Io ho lavorato questo Sacerdote: con il dolore con l’incomprensione, con la solitudine; oh; come l’ho abituato a quella interiore umiltà e a quell’infanzia dello spirito che tanto piace al mio Cuore Immacolato. Ora lo guardo con compiacenza: non è che un bimbo nelle mie braccia e lo posso portare e usare come voglio. Così è uno, così sono tutti i miei Sacerdoti. Chiamati da Me da tempo, essi da tempo hanno risposto. Nutriti da Me, formati e guidati da Me, ora si lasciano docilmente condurre.

È tempo che Io stessa da ogni parte li raduni questi miei figli. Con essi devo formarmi la mia schiera invincibile. Si ritrovano, si guardano, par loro di essersi sempre conosciuti: si sentono veramente fratelli.  Vi do come dono uno per l’altro. Amatevi, figli prediletti, unitevi, cercatevi, aiutatevi. Oh, la Mamma quanto gode quando vi vede tutti uniti come buoni fratelli nella sua casa!».

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