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Gloria Polo – Capitolo 8

Sono stata alle porte dell'inferno - Testimonianza di Gloria Polo

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Gloria Polo – Capitolo 8

Capitolo 8

Dall’illusione alla verità. Testimonianza di Gloria Polo

LE MENZOGNE E LA PRIMA CONFESSIONE MAL FATTA

Quand’ ero ancora piccolina, imparai purtroppo che, per evitare i castighi di mia madre, piuttosto severi, le bugie erano perfette: così cominciai ad andare con “il padre della menzogna”, mi alleai con lui, e diventai tanto bugiarda che, nella misura in cui crescevano i miei peccati, aumentava anche la grandezza delle bugie… Sapevo, per esempio, che mia madre aveva un grande rispetto per il Signore. Per lei, il nome del Signore era sacro, era santissimo, perciò pensai d’avere l’arma perfetta! Le dicevo: “Mamma, per Cristo bello, giuro che non ho fatto questo!”. In questo modo riuscii finalmente ad evitare i castighi. Con le mie bugie, mettevo il Nome Santissimo di Cristo nella mia spazzatura, nelle mie cattiverie, nella mia immondizia, riempiendomi di tanto sudiciume e di tanti peccati… Imparai che le parole se le porta via il vento, e quando mia madre insisteva molto, dicevo: “Mamma, ascolta! Mi colpisca un fulmine se quello che dico è una bugia!”. Queste parole le usai molte volte… E vedete! Trascorse parecchio tempo, ma davvero finì per cadermi un fulmine addosso! E se ora sono qui, è solo per la Misericordia di Dio.

Un giorno, la mia amica Estela mi disse: “Ma guarda un po’, tu hai già 13 anni e ancora non hai perso la verginità?!”. Io la guardai spaventata! Come sarebbe…? Cosa vuol dire con quella frase?!

Mia madre mi parlava sempre sull’importanza della verginità, diceva che si trattava dell’anello del Matrimonio con il Signore. Ma la mia amica, con aria di superiorità, mi disse: “Mia madre, appena mi sono comparse le mestruazioni, mi ha portato dal ginecologo, e ora prendo la pillola!”. Io nemmeno sapevo cosa fosse, a quel tempo! Allora lei mi spiegò che si trattava di pillole contraccettive per non avere gravidanze, e aggiunse che già aveva dormito col cugino, con l’amico, con questo e con quello… Una lista enorme! Affermava che era una cosa bellissima! Le mie amiche mi dicevano: “Davvero non sai niente?”. Poiché rispondevo di no, mi promisero di portarmi in un posto dove tutte avevano imparato. Io rimasi preoccupata: sapevo dove mi avrebbero portato! Cominciò ad affacciarsi un mondo nuovo per me; nuovo e completamente sconosciuto.

Mi portarono in un cinema, piuttosto brutto, che stava in centro, a vedere un film pornografico. Immaginate voi lo spavento?! Una bambina di 13 anni, che al tempo non aveva nemmeno la televisione in casa! Figuratevi cosa fu vedere un tale film! Quasi morii di spavento! Mi sembrava d’essere all’inferno! Avrei voluto fuggire di corsa, da lì… Non lo feci, per vergogna delle mie amiche… Ma avrei tanto voluto uscire da lì, ero spaventatissima!

In quello stesso giorno andai a Messa con mia madre. Ero così spaventata, che volli confessarmi. Lei restò davanti al tabernacolo a pregare. Nel confessarmi, dissi i miei soliti peccati: che non avevo fatto i miei doveri a casa, a scuola, che ero stata disobbediente… Questi erano più o meno i miei peccati abituali. Mi confessavo sempre dallo stesso sacerdote, perciò conosceva più o meno già le mie mancanze; ma quel giorno, dissi anche che ero andata al cinema di nascosto da mia madre. Il sacerdote, sorpreso, quasi gridò: “Di nascosto da chi?! Dove sei andata?!”. Avvilita, guardai verso mia madre e vidi che era tranquilla, al suo posto… Per fortuna non si era accorta di niente! Figuratevi se avesse sentito…! Mi alzai dal confessionale, arrabbiata con il sacerdote, e naturalmente non dissi che genere di film avevo visto! Se solo per aver detto di essere andata al cinema di nascosto, il prete si scandalizzò tanto, figuriamoci se gli avessi detto quello che avevo visto, cosa mi avrebbe fatto…! …Mi avrebbe picchiata?!

Fu allora che iniziò l’astuzia di satana! Infatti, da quella volta, cominciarono le mie confessioni mal fatte. Da lì in poi, selezionavo ciò che avrei detto in confessione: “Questo lo confesso, ma questo no; questo peccato lo dico al prete, quest’altro no!”…Cominciarono le mie confessioni sacrileghe! Andavo a ricevere il Signore sapendo di non aver confessato tutto! Lo ricevevo indegnamente! Il Signore mi mostrò come nella mia vita fu terribile il degrado della mia anima, come questo processo di morte spirituale fu grave… Al punto che, alla fine della vita, non credevo più al demonio, né a niente. Mi mostrò come, nell’infanzia, camminavo mano nella Mano con Dio; avevo con Lui una relazione profonda, e il peccato fece sì che io lasciassi, a poco a poco, la Sua mano. Ora il Signore mi diceva che, chi mangia e beve il Suo Corpo e il Suo Sangue, mangia e beve la sua condanna: io mangiai e bevvi la mia condanna! Vidi, nel Libro della Vita, come il demonio era disperato perché a 12 anni credevo ancora in Dio, ancora andavo all’adorazione Eucaristica con mia madre… Era terribilmente disperato, nel vedere ciò.

Quando cominciò la mia vita di peccato, il Signore mi fece sentire che stavo perdendo la pace del cuore. Iniziò una lotta con la mia coscienza, e cosa mi dicevano le mie amiche? Mi dicevano: “Che cosa?! Confessarsi?! Tu sei scema, sei fuori moda! E con chi, poi? Con questi preti, più peccatori di noi?!”. Nessuna di loro si confessava, io ero l’unica che ancora lo faceva. Cominciò una guerra tra quello che mi dicevano le amiche e quello che mi dicevano mia madre e la mia coscienza… Poco a poco, la bilancia cominciò a inclinarsi, e le mie amiche vinsero. Così decisi di non confessarmi più: non mi sarei più confessata da quei vecchi, che rimanevano scandalizzati solo per essere andata al cinema!

Vedete l’astuzia di satana! Mi allontanò dalla confessione a 13 anni. E’ un esperto, sapete? Mette idee sbagliate nella nostra mente! A 13 anni, Gloria Polo era già un cadavere vivente, nello spirito. Ma per me era importante, era motivo di orgoglio, appartenere a quel gruppetto di amiche, di bambine raffinate ed esperte… Quando abbiamo 13 anni pensiamo di sapere tutto, e che tutto quello che ha a che fare con Dio sia fuori moda, o sia idiozia. Quello che va di moda, invece, è sfruttare…

Non vi ho ancora raccontato che, quando si udì la Voce di Gesù, e i demoni uscirono da lì perché non sopportavano quella Voce, uno di loro restò. Aveva l’autorizzazione dal Signore per rimanere. Questo demonio, enorme, gridava con urla orribili: “E’ mia! E’ mia! E’ mia!”. Rimase solo lui, perché fu quello che condusse, manipolò, e con la sua strategia guidò, le mie debolezze affinché io peccassi! Fu lui che mi allontanò dalla confessione! Per questo, il Signore gli permise di rimanere accanto a me, ed ecco perché quell’orribile demonio gridava che io gli appartenevo, e mi accusava. Aveva il permesso di rimanere, perché io morii in peccato mortale! Dai 13 anni che non mi confessavo, fino allora, molte volte mi ero confessata male. Appartenevo dunque a quel demonio, e lui poteva rimanere durante il mio giudizio! Immaginate la mia vergogna, nel vedere con orrore i miei peccati così numerosi, e per di più con quella cosa orribile ad accusarmi e a dire che io ero sua! Era orribile!

Il demonio mi tirò via dalla confessione, così come mi tolse la cura e la pulizia dell’anima, perché ogni volta che peccavo, non era gratuito il peccato che commettevo. Sul candore della mia anima, il maligno pose il suo marchio, un marchio di oscurità… E quest’anima bianca cominciò a riempirsi di tenebra. Mai ricevetti bene la Comunione: solo per la Prima Comunione feci una buona confessione. Da allora in poi, mai più: e ricevevo il mio Signore Gesù Cristo indegnamente. Quando andiamo a confessarci, dobbiamo sempre, sempre, chiedere allo Spirito Santo che c’illumini e mandi la Sua santa Luce sulle tenebre della nostra mente: perché una cosa che fa il maligno, è oscurare la nostra mente, affinché pensiamo che nulla è peccato, che tutto è bene, che non c’è bisogno di andare dal sacerdote a confessarsi, -oltretutto, loro sono più peccatori di noi-, che la confessione è fuori moda. Chiaro, era più comodo per me non confessarmi.

Gloria Polo – Capitolo 8