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La Vita di San Giuseppe della Serva di Dio Cecilia Baij O.S.B. (versione audio e testo) - audiolibro mp3 online

Libro I – (3) Capitolo III – La madre di Giuseppe va al Tempio per purificarsi e a PRESENTARE SUO FIGLIO SECONDO IL COMANDAMENTO DELLA LEGGE; e Giuseppe ricevette una speciale grazia nell’essere presentato e offerto a Dio

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Libro I – (3) Capitolo III – La madre di Giuseppe va al Tempio per purificarsi e a PRESENTARE SUO FIGLIO SECONDO IL COMANDAMENTO DELLA LEGGE; e Giuseppe ricevette una speciale grazia nell’essere presentato e offerto a Dio

Passati i giorni stabiliti dalla Legge per le donne che si dovevano purificare,
i genitori del nostro Giuseppe andarono a Gerusalemme: la madre
doveva purificarsi e entrambi dovevano offrire il loro fanciullo e riscattarlo,
come era ordinato nella Legge. Essi portarono grandi doni al Tempio, non
solo ciò che era solito portarsi anche dagli altri, ma molto di più, in ringraziamento
per il beneficio ricevuto da Dio della sospirata prole. In questo
viaggio il nostro Giuseppe si vide con un’insolita allegrezza e giovialità di
volto, che fu ben avvertita dai suoi genitori, così anch’essi si riempirono di
consolazione al vedere il loro bambino tanto allegro e festoso.
Capivano molto bene che la divina grazia si diffondeva nell’anima
del loro figliuolo e che se tanto operava in quella tenera età, tanto maggiormente
avrebbe fatto dei progressi, nel crescere.
Di ciò ne rendevano grazie all’Altissimo e ne traevano motivi di crescita
anch’essi nell’amore e nella gratitudine verso Dio, e si applicavano
sempre più nella pratica delle virtù.
Arrivati al Tempio, si purificò la madre di Giuseppe, ed in quell’atto
ricevette grandi lumi da Dio, per mezzo dei quali conobbe più chiaramente
come Dio avesse arricchito di doni il suo figlio. Lo presentò al sacerdote e
questi, nel riceverlo nelle sue braccia e presentarlo ed offrirlo a Dio, sperimentò
un’insolita allegrezza e consolazione del suo spirito. Fu da Dio illuminato
interiormente, e conobbe quanto era caro a Dio quel fanciullo che
egli presentava. Il nostro Giuseppe accompagnò l’offerta [che facevano] di
lui a Dio col donarsi tutto a Lui e di buon cuore. In questo atto aprì gli occhi
verso il Cielo e per tutto il tempo il suo atteggiamento lo rivelava come
astratto ed assorto in Dio.
Ricevette allora da Dio la grazia santificante e una chiarissima luce,
per riconoscere il nobile e sublime dono che Dio gratuitamente gli faceva nel
momento che egli tutto si era donato a Lui. Conosciuto il grande dono si mostrò
grato al suo Dio e lo ringraziò affettuosamente.
I suoi genitori riscattarono il figliuolo con le solite monete che si
davano. E il sacerdote, nel rendere il figlio alla madre, le disse di educarlo
con letizia e ne avesse cura particolare, perché aveva conosciuto che quel
fanciullo era molto caro a Dio, sarebbe stato un grand’uomo e avrebbe portato
una consolazione a chi avesse trattato con lui, per la nobile indole che in
lui si scorgeva.
Ciò si avverò, perché non solo portava consolazione a chi trattava
con lui, ma anche a tutti i fedeli suoi devoti, poiché Dio lo aveva destinato
avvocato dei moribondi, come si dirà a suo tempo, perché a tutti è di grande
consolazione e conforto nelle loro agonie.
Ricevuto il fanciullo, i suoi genitori resero grazie a Dio, piangendo
di tenerezza, di affetto e giubilo dei loro cuori, e se lo portarono alla loro patria
come un tesoro e dono sublime dato loro da Dio. Il nostro Giuseppe se
ne stava tutto tranquillo e come assorto, faceva atti di ringraziamento al suo
Dio e godeva per la grazia ricevuta. Per mezzo di essa faceva grandi progressi
nell’amore verso il suo Dio, crescendo sempre più nella virtù. Sebbene
in quella tenera età non gli fosse permesso di praticare quelle virtù che già
tanto amava, tuttavia le praticava col desiderio finché, fatto adulto, le praticò
con le opere, agendo sempre con tutta la perfezione, come si dirà.

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Libro I – (3) Capitolo III – La madre di Giuseppe va al Tempio per purificarsi e a PRESENTARE SUO FIGLIO SECONDO IL COMANDAMENTO DELLA LEGGE; e Giuseppe ricevette una speciale grazia nell’essere presentato e offerto a Dio