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Un eremita pieno di discernimento desiderava abitare alle Celle

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Un eremita pieno di discernimento desiderava abitare alle Celle e non trovava, nel momento, una cella. Ora, vi era in quel luogo un anziano che aveva una cella isolata, dove abitava. Lo chiamò e gli disse: «Abita pure qui, in questo luogo, sinché non avrai trovato una cella», poi se ne andò. Della gente venne a visitare l’eremita come si va da uno straniero per trarne beneficio; egli li accoglieva. L’anziano che gli aveva dato la cella cominciò a ingelosirsi e a sparlare di lui: «Io», disse, «sono vissuto qui molti anni in una grande ascesi, e nessuno è venuto da me.

Questo vanesio è qui solo da qualche giorno, e quanti vanno a lui!». Disse al suo discepolo: «Va’ e digli: Allontanati da qui perché ho bisogno della cella». Il discepolo andò: «Il mio abate ti domanda come stai». L’eremita gli rispose: «Che preghi per me, perché ho male allo stomaco». Rientrando, il fratello disse all’anziano: «Egli dice: Ho in vista una cella e me ne vado». Due giorni dopo, l’anziano gli fece dire: «Se non ti allontani, vengo con un bastone e ti scaccio». Arrivato dall’eremita, il fratello gli disse: «Il mio abate ha saputo che eri malato. Se ne affligge molto e mi manda a prendere tue notizie». L’altro gli disse: «Digli che sto molto meglio grazie alle sue preghiere». Andò dunque a dire all’anziano «[Egli ha detto: ] Aspetta sino a domenica e me ne andrò per volontà di Dio». Arrivò la domenica e l’eremita non se ne andava. L’anziano prese un bastone e partì per scacciarlo a bastonate. Il suo discepolo gli disse: «Parto prima di te perché temo che dei fratelli non si trovino là e non ne siano scandalizzati».

Partì dunque correndo e disse all’eremita: «Il mio abate viene a consolarti e a portarti nella sua cella». Sentendo la carità dell’anziano, l’eremita uscì ad incontrarlo, e, facendogli da lontano una metanìa, gli disse: «Vengo verso la tua santità, Abba, non affaticarti». Allora Dio, che vedeva le azioni del giovane monaco, toccò il cuore del suo abate; il quale gettò il bastone e corse ad abbracciare l’eremita. L’abbracciò, dunque, e lo portò nella sua cella come se non gli avesse mai detto niente. L’anziano disse poi al suo discepolo: «Tu non gli hai detto mai niente di ciò che ti avevo ordinato?». «No», rispose l’altro. L’anziano ne fu felice. Comprese che ciò era dovuto alla gelosia del nemico e lasciò in pace l’eremita. Poi cadde ai piedi del suo discepolo e gli disse: «Tu sei il padre mio e io il tuo discepolo, poiché le nostre due anime sono state salvate per il tuo modo di agire».
[N., 451]

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