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L’abate Poemen mi disse

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L’abate Poemen mi disse: «Ho visto due anziani a Scete: erano l’abate Paisio e l’abate Isaia. Quando viaggiavano, l’abate Paisio camminava avanti e quando alzava i piedi dalla sabbia, l’abate Isaia posava i piedi nelle sue orme, là dove aveva alzato i piedi, dicendo: «Possa io somigliare al padre mio!». E tutti e due praticavano una vita mortificata. Quando andavano in chiesa, lasciavano la propria casa aperta e quando ritornavano dalla preghiera, l’abate Isaia, arrivato alla propria dimora, posava il suo libro e la sua tunica, poi andava dall’abate Paisio e stavano insieme due giorni, il sabato e la domenica. Un giorno, mentre passava da casa come al solito per lasciarvi il suo libro e la sua tunica prima d’andare dall’anziano, vide un fratello che portava una brocca. Ma l’abate Isaia non voleva che costui lo vedesse e si nascose dietro una duna di sabbia sino a che il fratello non ebbe portato via la piccola brocca e non si fu allontanato. Il fratello partì, l’abate Isaia corse tutto contento dal suo compagno e gli disse: «Sai?». L’abate Isaia gli disse: «Che ti è successo?». L’abate Isaia gli disse: «Sono passato da me come di consueto per depositarvi il mio libro e la mia tunica prima di venire qui e ho trovato un fratello che stava rubando. Timoroso che mi vedesse e fuggisse, mi sono sottratto alla sua vista nascondendomi dietro la sabbia per il tempo che portava la brocca, finché se ne fu andato». L’abate Paisio gli disse: «Tu non hai agito bene, abba Isaia, non volendo mostrarti a lui, gettarti ai suoi piedi e pregarlo di prendere la brocca, in modo che, quando se ne servirà per mangiare e pregherà il Signore, la sua coscienza non lo bruci come uno che ha rubato».
[Eth. Coll., 13, 79]

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