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Il vescovo di una certa regione venne a morte.

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Il vescovo di una certa regione venne a morte. Gli uomini di quei paraggi andarono a trovare l’arcivescovo per pregarlo di consacrare loro un vescovo al posto del defunto. L’arcivescovo disse loro: «Datemi un uomo che voi sapete sia atto a pascolare il gregge di Cristo e ve lo consacrerò». Essi dissero: «Noi non abbiamo nessuno se non colui che il tuo angelo ci darà».

E l’arcivescovo disse loro: «Siete tutti qui?». Essi dissero: «No». «Andate a riunirvi tutti e venitemi a trovare affinché il vostro vescovo sia eletto con l’accordo di tutti». Essi partirono, si riunirono e vennero a domandare di consacrare il vescovo ed egli disse loro: «Datemi qualcuno in cui abbiate piena fiducia e ve lo consacrerò». Essi dissero: «Noi non abbiamo nessuno se non colui che il tuo angelo ci indicherà». «Non manca nessuno di voi?», disse egli. «Nessuno manca», dissero, «se non chi sorveglia l’asinello del nostro principe». «Avrete fiducia in colui al quale io do la mia fiducia?», disse l’arcivescovo. «Gli daremo la nostra fiducia», dissero. E l’arcivescovo ordinò di far venire colui che sorvegliava l’asinello del principe e lo consacrò loro vescovo.

Lo ricevettero con la più grande gioia e ripartirono per via d’acqua verso i loro paesi. Ora vi era nel paese una grande siccità e colui che era stato fatto vescovo pregava Dio con questa intenzione. E Dio gli disse: «Va’ alla tale porta della città dalla parte di oriente e il primo che vedrai venire, fermalo, perché preghi, e la pioggia verrà». Fece così e si mise sul posto col suo clero. Ed ecco che entrò un vecchio etiope che portava un carico di legna da vendere in città. Il vescovo si alzò e lo fermò e subito il vegliardo depose il suo carico di legna; il vescovo lo supplicò dicendo: «Abba, prega affinché venga la pioggia». Egli cominciò e subito venne la pioggia, si abbatté come le cateratte del cielo, e se non avesse pregato di nuovo non sarebbe più cessata. Il vescovo rivolse al vecchio questa preghiera: «Facci la carità, Abba, di dirci, a nostro beneficio, quale è il tuo genere di vita, affinché noi cerchiamo d’imitarlo». Il vecchio disse: «Perdonami, Signore, come tu mi vedi, esco di città per tagliarmi questo piccolo carico di legna e rientro per venderla.

E non tengo niente più dei due piccoli pani che mangio. Dormo nella chiesa e l’indomani esco e faccio lo stesso. Se fa cattivo tempo durante uno o due giorni, resto senza mangiare sino a che il bel tempo ritorni e io possa uscire per tagliare». Il vescovo e il suo clero furono edificati, resero gloria a Dio e gli dissero: «Per certo, tu hai realizzato ciò che è scritto: “Io sono uno straniero su questa terra”».
[N., 628]

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