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Roma, 15 gennaio 1977. Sarai tutta rinnovata.

MESSAGGI DON STEFANO GOBBI 1977

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Roma, 15 gennaio 1977. Sarai tutta rinnovata.

«La mia Chiesa, figli miei prediletti, è diventata oggi più che mai il bersaglio su cui il mio Avversario infierisce in modo sempre più violento. Il Vicario di mio Figlio Gesù ha presentito questo momento di lotta decisiva, e mi ha solennemente proclamata Madre della Chiesa. Come sono vera Madre di Gesù così sono vera Madre della Chiesa che è il suo Mistico Corpo. E da Mamma guardo oggi a questa mia Figlia con una apprensione, con un dolore che diventa più grande. Il mio Cuore è ancora trapassato da una spada nel vedere sempre più violata la Chiesa dal mio Avversario. Satana si è veramente introdotto nel suo interno e ogni giorno miete le sue vittime persino fra i suoi stessi Pastori. E’ riuscito a oscurarne la luce con la tenebra dell’errore che vuole pervadere ogni cosa. Il Vicario di mio Figlio si trova a volte come isolato dai suoi figli, che pure deve guidare, e la croce di questa sua sofferenza diventa di giorno in giorno più grande. Tra chi lo circonda c’è talvolta chi non agisce per amore verso di Lui, ma piuttosto mosso da spirito di superbia e da sete di dominio. Satana vuole colpire anche la Gerarchia nel vincolo della carità e della sua unità. Quanti sono oggi i Pastori che non si amano, e non si aiutano a vicenda? Molti si criticano e, spesso, si ostacolano, cercando solo di giungere in fretta, e più in alto, calpestando a volte le stesse naturali esigenze della giustizia. Anche su importanti problemi, che riguardano la vita della Chiesa e le anime, quanti sono quelli che hanno, nell’amore alla Verità, unanimità di sentire e di agire? E così i Sacerdoti, questi figli della mia materna predilezione, possono venire di conseguenza abbandonati a se stessi. Per questo diventano più numerosi quelli che, sedotti dalla generale confusione, sono vittime dell’errore e si allontanano da mio Figlio Gesù e dalla verità del suo Vangelo. Così la loro luce si spegne e i fedeli camminano nell’oscurità. Quanti sono fra essi quelli che vivono ormai abitualmente nel peccato, e non accolgono i miei pressanti inviti alla conversione? Tentano anzi di giustificarsi, adattandosi alla mentalità del mondo che oggi legittima anche ogni più grave disordine morale. Quanti sono i miei figli Sacerdoti che non pregano più? Sono inghiottiti dall’azione e non trovano un momento per la preghiera. Povera questa mia Chiesa! Da Mamma, mi avvicino e ti trovo, Figlia, tanto ammalata; parrebbe quasi che tu stia vicina alla morte. Quanto è grande la tua afflizione e il tuo abbandono! Il mio Avversario ogni giorno più ti colpisce nei Pastori che ti tradiscono, nei Sacerdoti che diventano servi infedeli. Questa tua grave malattia, l’apparente vittoria su di te del mio Avversario, però, non è per la tua morte. E per una più grande glorificazione di Dio. Io stessa, da Mamma, ti assisto in questa agonia della tua dolorosissima purificazione. Io ti accolgo fra le mie braccia materne e ti stringo sul mio Cuore Immacolato. Da Mamma, verso balsamo sulle tue ferite e attendo l’ora della tua perfetta guarigione. Io stessa – quando quest’ora sarà giunta – ti guarirò. Sarai più bella. Sarai tutta rinnovata e completamente purificata nel momento in cui, per mezzo della tua nuova vita, risplenderà su tutto il mondo il trionfo del Cuore di Gesù e del mio Cuore Immacolato».

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