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Dongo, 4 aprile 1985. Giovedì Santo. L’ora di una nuova agonia.

MESSAGGI DON STEFANO GOBBI 1985

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Dongo, 4 aprile 1985. Giovedì Santo. L’ora di una nuova agonia.

«Figli prediletti, vivete queste ore nel profondo del mio Cuore Immacolato, perché possiate penetrare con Me nella fornace ardente dell’amore infinito e misericordioso di mio figlio Gesù. Nella sua vita Egli quanto ha atteso questo momento! “Ho desiderato ardentemente mangiare questa Pasqua con voi, prima del mio patire”. È il giovedì santo. È il giorno della istituzione dell’Eucarestia. Questo grande Sacramento consente a Lui di essere realmente presente in mezzo a voi, di rinnovare misticamente il suo Sacrificio della nuova ed eterna alleanza e di donarsi in una personale comunione di vita con voi. È anche il giorno della istituzione del Sacerdozio. Esso si perpetua attraverso il suo comando dato agli Apostoli ed a quelli che a loro succedono nell’esercizio del sacro ministero: “Fate questo in memoria di Me”. È il vostro giorno, figli prediletti. La Mamma Celeste vi guarda, con particolare ed addolorata preoccupazione, nel momento in cui, riuniti nella Concelebrazione attorno ai vostri Vescovi, rinnovate gli impegni assunti nel giorno della ordinazione sacerdotale. Quanti sono i pericoli che vi circondano, gli ostacoli che il mio Avversario vi tende, le seduzioni del mondo in cui vivete, le difficoltà che gravano sul fedele esercizio del vostro ministero! All’istituzione dell’Eucarestia è subito seguita la sanguinosa e terribile agonia del Getsemani, durante la quale Gesù è stato lasciato solo, nel momento in cui aveva maggior bisogno di aiuto e di conforto, ha provato l’amaro abbandono dei suoi, è stato tradito da Giuda e rinnegato da Pietro. Oggi, fra i miei prediletti, quanti sono quelli che fuggono, abbandonano Gesù e la Chiesa, sedotti dalle facili attrattive del mondo in cui vivono… Quanti fra essi lo tradiscono, sospinti dal desiderio di riuscire più accolti e seguiti, in maggiore sintonia con i gusti e le ideologie del vostro tempo. Quanti ripetono il gesto di Pietro, che rinnega il Maestro per viltà e per paura. È per molti la paura di non sembrare aggiornati ed in linea con le esigenze culturali che oggi vanno di moda. In questo giovedì santo, lasciate che la Mamma Celeste vi raccolga nell’ovile del suo Cuore Immacolato per formarvi ad essere sempre più fedeli a Gesù ed al suo Vangelo. Siate umili, forti, coraggiosi. Non lasciatevi prendere né dalla paura, né dallo scoraggiamento. La notte dell’errore, dell’apostasia e della infedeltà è ormai scesa sul mondo e nella Chiesa. Il Corpo mistico di Gesù sta vivendo l’ora di una nuova dolorosa agonia. Per questo si ripetono oggi, in una maniera molto più grande, gli stessi gesti di allora: quelli dell’abbandono, del rinnegamento e del tradimento. Voi, piccoli figli formati nel Cuore Immacolato della vostra Mamma Celeste, come l’apostolo Giovanni, vegliate nella preghiera e nella fiducia durante le ore dolorose di questo nuovo giovedì santo».

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