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Dongo, 16 marzo 1985. Sabato di Quaresima. Il digiuno che vi domando.

MESSAGGI DON STEFANO GOBBI 1985

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Dongo, 16 marzo 1985. Sabato di Quaresima. Il digiuno che vi domando.

«Camminate sulla strada della penitenza e della mortificazione. Vi domando il digiuno corporale come mezzo per mortificare i vostri sensi, per riparare il diffuso inganno con cui oggi vengono sedotti tanti miei figli, sospinti a ricercare la felicità solo nella piena soddisfazione dei piaceri sensibili e materiali. Quanti sono coloro che vengono nutriti col cibo avvelenato della impurità e della droga! Come dilaga la piaga putrida della stampa immorale e della pornografia! I mezzi di comunicazione sociale diventano spesso strumenti di corruzione morale delle coscienze, di diffusione del vizio e della oscenità, del peccato proposto ormai come un bene e come un valore. Per questo domando a voi, miei prediletti e figli a Me consacrati, di darmi una grande forza di riparazione, con cui formare una diga al dilagare di un male cosi contagioso e pericoloso. Vi domando il digiuno corporale per mortificare i vostri sensi, per testimoniare oggi la necessità di porre un limite alla esasperata ricerca del piacere. Con il vostro buon esempio dovete insegnare che non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Vi domando anche il digiuno spirituale da ogni forma di male, perché possiate venire nutriti solo dal bene, dalla Grazia e dall’amore. Il cibo della parola di Dio vi nutre spiritualmente e rafforza la vostra esistenza nella vita di Grazia. Vi chiedo il digiuno della mente, preservandola da ogni errore nell’accogliere la Verità che Gesù vi ha rivelato. Nutritevi – vi ripeto – con il cibo prezioso della Divina Scrittura, soprattutto del Vangelo di Gesù. Accogliete, meditate e vivete i messaggi che oggi, in tanti modi, vi dona anche la Mamma Celeste. Per questo dovete fare attenzione a rifiutare tutte le ideologie che sono contrarie alla vostra Fede e che contengono errori subdoli e pericolosi e tanto danneggiano la vostra crescita nella fedeltà agli impegni assunti nel momento del Battesimo. Vi chiedo il digiuno del cuore chiudendolo al disordinato attaccamento a voi stessi, ai beni ed alle creature. Quanti non sanno pensare che a se stessi e si lasciano divorare da un egoismo sfrenato, che li chiude a qualsiasi possibilità di vera comunione con gli altri! Quanti sono schiavi di un esasperato attaccamento ai beni, al denaro, che ricercano come unico scopo della loro vita e vengono consumati dall’avarizia, che è la fonte di molti altri vizi e peccati! Chiudono cosi il cuore alle immense necessità dei piccoli, dei poveri e degli emarginati; non sanno vedere chi si trova in difficoltà ed ha bisogno di essere aiutato. Vi domando il digiuno dell’anima, con il tenerla lontana da ogni peccato anche piccolo, così che possa essere nutrita solo della vita di Grazia e della Luce di Dio. Fuggite il peccato mortale come il male più grande; fate ogni giorno il vostro esame di coscienza: lasciatevi condurre dallo Spirito con docilità. Ritorni la consuetudine così utile della confessione frequente. Fuggite anche le facili occasioni di peccato. Per questo vi chiedo di chiudere occhi e orecchie alla televisione ed al cinema per preservare la vostra anima nella luce della purezza e della grazia. Se fate questo digiuno che vi domando costruirete attorno a voi una forte barriera al dilagare del male e del peccato ed offrirete al Signore un olocausto di immolazione e di riparazione per ottenere il ritorno a Lui di tanti miei poveri figli peccatori. Diventerete cosi gli strumenti della mia pace, diffonderete attorno a voi la pace dei cuori, camminando sulla strada che vi traccia la vostra Mamma Celeste».

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