«Accostatevi, figli prediletti, alla fonte della grazia e della misericordia, che sgorga dal Cuore trafitto di Gesù Crocifisso. Oggi lasciatevi portare con Me sul Calvario, per vivere assieme le ore dolorose e preziose della Sua agonia. Egli viene inchiodato sulla Croce, verso mezzogiorno, dopo aver raggiunto, a grande fatica, la vetta del Golgota. Il suo Corpo è schiacciato dalla sofferenza: la flagellazione lo ha ricoperto di piaghe sanguinanti; la corona di spine ha avvolto il suo capo di rivoli di sangue, che scendono e ne sfigurano il volto; il suo cuore è oppresso dal peso immenso della ingratitudine; i suoi occhi, così vivi e profondi, ora sono oscurati dal velo del tradimento e dell’abbandono… Così ho trovato mio Figlio, sulla via del Calvario, nel venerdì della sua Passione. Accanto a Me vi è Giovanni e, sotto la croce, viviamo insieme le ore tremende della sua agonia. Vediamo i chiodi trapassargli le mani e i piedi, il suo corpo martoriato; sentiamo l’urto della Croce nel terreno, che lo fa sobbalzare di dolore, i suoi lamenti accorati, la sua preghiera silenziosa, il forte grido verso il Cielo, il sussulto del suo cuore, che dona i suoi ultimi battiti. Oh, miei prediletti, con Me e con vostro fratello Giovanni, vivete sotto la croce su cui mio Figlio è appeso, agonizza e muore per amore e per la salvezza di tutti. Così ancora oggi Io trovo la Chiesa, mistico corpo di Gesù Crocifisso. Anch’essa sale il Calvario, portando una croce pesante; anch’essa conosce l’ora di tanto abbandono e del tradimento; pure essa ha il suo corpo martoriato dai flagelli dei peccati che la feriscono, e dei sacrilegi che le aprono piaghe profonde… Eppure la Chiesa guarda a questa umanità perduta con occhi materni e misericordiosi, e fiduciosa si avvia sulla cima del Golgota per la sua crocifissione ed agonia. È così che oggi Io trovo mia Figlia. Le sono vicina nell’ora dolorosa del suo “venerdì santo”. Con Giovanni, che rivive in tutti i miei figli prediletti, consacrati al mio Cuore Immacolato, assieme vogliamo aiutarla in questa sua agonia. Baciamo le sue mani ancora trafitte; cospargiamo di amore il suo corpo ancora spogliato; versiamo balsamo sulle numerose ferite; circondiamo di preghiera e di speranza i momenti cruenti della sua crocifissione. Nell’attesa sicura della sua risurrezione. Per opera dello Spirito Santo, essa tornerà tutta rinnovata e conoscerà uno splendore meraviglioso. Al venerdì santo della sua passione seguirà certamente, anche per Essa, la Pasqua gioiosa e una novella Pentecoste di grazia e di vita.
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