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24 agosto 1973. A grandi mete di santità.

MESSAGGI DON STEFANO GOBBI 1973

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24 agosto 1973. A grandi mete di santità.

«La tua vita, figlio, è tanto preziosa e non devi sciuparla neppure per un Istante. 

Per questo esercitati a stare in Me, sul mio Cuore, ad agire sempre con Me: a pensare con la mia mente, a vedere le cose col mio sguardo, a toccarle con le mie mani ad amarle con il mio Cuore. 

Vi sono momenti in cui questo particolarmente l’avverti, ed è quando sei con Me nella preghiera: allora ti senti veramente il figlio sul Cuore della Mamma e la tua anima gusta così quel momento di paradiso, che Io riservo gelosamente ai miei figli prediletti. 

Uscito dalla preghiera, sembra che ogni altra cosa ti stanchi e ti annoi. Questo è un altro dono che Io ti faccio. Perché anche quando non preghi, tu devi essere sempre in atto di preghiera, e lo sei quando vivi abitualmente in Me.  Allora anche quando parli o ti diverti o fai gite, sei sempre in Me, perché fai ogni cosa con Me. Così voglio tutti i Sacerdoti del Movimento Sacerdotale Mariano.

Devono essere: Sacerdoti miei. Te lo ripeto: miei.

Da quando si sono consacrati al mio Cuore Immacolato non possono più appartenere a se stessi. La loro vita, la loro anima, la loro intelligenza, il loro cuore, il loro bene, anche il male che hanno fatto e i difetti che hanno: tutto è mio, tutto mi appartiene. 

Il mio Cuore Immacolato è una fornace di purissimo fuoco: tutto brucia, tutto consuma, tutto trasforma. Poiché questi Sacerdoti sono miei, essi devono abituarsi a lasciarsi guidare da Me: con semplicità, con abbandono. 

La mia gioia è quella di condurre, come Mamma, i miei figli Sacerdoti a grandi mete di santità.

Li voglio ferventi, li voglio innamorati del mio Figlio Gesù, li voglio sempre fedeli al Vangelo. Devono essere docili nelle mie mani per il grande disegno di Misericordia; e per mezzo di essi salverò un numero sterminato di anime. Saranno la mia gioia, la corona più bella del mio Cuore Immacolato e Addolorato che ancora vuole essere il mezzo di salvezza per la Chiesa e per l’umanità».

 

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