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24 Dicembre 1984. Notte Santa. Tutto è già stato svelato.

MESSAGGI DON STEFANO GOBBI 1984

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24 Dicembre 1984. Notte Santa. Tutto è già stato svelato.

«Figli prediletti, raccoglietevi con Me nella preghiera, in queste ore che precedono la nascita del mio Bambino Gesù. Vivete nel mio Cuore Immacolato i momenti della Notte Santa. Seguitemi sulla via di una preghiera incessante, che diventi colloquio di amore, di fiducia e di filiale abbandono al disegno di salvezza del Signore nostro Dio. Questo abbandono mi portava sull’onda di una gioiosa esperienza della presenza di mio Figlio, che Io avvertivo in maniera tanto forte, perché era giunto il momento della sua nascita nel tempo. Il mio andare verso Betlemme diventava solo un chinarmi, dolce e materno, sul suo divino desiderio di giungere a vivere fra voi come fratello. E parlavo con Lui in un colloquio fatto di silenzio e di ascolto, di contemplazione e di amore, di adorazione e di attesa. Così la preghiera incessante avvolgeva il lungo percorso compiuto per giungere nella Grotta ospitale, e lì diveniva ancora più intensa, più raccolta, fino a schiudere il velo che mi separava dall’entrare in un’estasi profonda con il Cielo, da cui ne uscii con il mio divino Bambino ormai nato. Seguitemi sulla strada di una sofferenza da Me compresa, accolta e vissuta, come umile risposta a quanto, in quei momenti, il Signore mi domandava. Una sofferenza interiore, a me procurata dallo svolgersi di circostanze, che si presentavano come domanda di una mia materna collaborazione al suo disegno di Amore. Il dover abbandonare la casa di Nazareth, preparata con tanta cura; il faticoso cammino fino a Betlemme, nel mio stato di ormai conclusa maternità; l’insicurezza di ciò che avremmo trovato; il rifiuto di ospitarci in una casa; lo squallido rifugio in una gelida Grotta: erano come tante spine che trafiggevano il mio Cuore di Mamma. Ma capivo che questa sofferenza mi era domandata dal Padre, per preparare una culla più preziosa al mio Bambino che stava per nascere. Ora domando anche a voi, miei figli prediletti, preghiera e sofferenza, come vostra personale collaborazione a preparare una degna dimora a Gesù che sta per ritornare nella gloria. Capite il significato dei miei materni interventi, resi oggi più frequenti, straordinari ed urgenti. In questa Notte Santa vi appare più chiaro il mio messaggio, che vi dono come Celeste Profetessa degli ultimi tempi. Preparatevi al secondo Natale di Gesù nella gloria: Egli sta per giungere a regnare fra voi. Le vie su cui verrà sono quelle della preghiera e della sofferenza. Ormai questi sono i tempi in cui tutti dovete raccogliervi in una preghiera continua e fiduciosa, come era la mia durante il lungo cammino fatto fino a Betlemme. Il tempo dei progetti e delle discussioni è finito. A chi vuole ascoltare e capire, ormai tutto è già stato svelato. I cuori degli uomini sono inariditi dall’odio e dal peccato; le nazioni ed i popoli si ribellano al loro Dio e grande tenebra li avvolge; l’umanità non vuole spalancare le porte a Cristo che viene. Si aprano allora le povere grotte dei vostri cuori che, nella notte profonda, devono ardere nella luce di una fede incrollabile, di una speranza sicura e di un’ardente carità. E soffrite con pazienza e con fiducia. Come per Me, così anche per voi, le sofferenze che il Signore vi chiede fanno parte di un suo amoroso disegno. I dolori devono aumentare per tutti, quanto più la sua nuova nascita si avvicina. Accoglieteli, come ha fatto la Mamma Celeste. Camminate alla luce della Stella, che vi indica ormai giunto il tempo in cui si attuano gli annunci profetici che, in questi anni, vi sono stati donati. E vivete ogni ora della vostra vita nella più grande fiducia e nell’attesa gioiosa del glorioso ritorno di mio figlio Gesù».

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