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2 febbraio 1977. Presentazione di Gesù Bambino al Tempio.

MESSAGGI DON STEFANO GOBBI 1977

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2 febbraio 1977. Presentazione di Gesù Bambino al Tempio.

Vi porto sulle mie braccia. «Ecco il mistero d’amore della mia divina maternità: affido, da Mamma, nelle mani del Sacerdote il mio Bambino, e in Lui adoro il mio Dio che entra nella gloria della sua Casa. Ogni cosa della Legge si compie: l’offerta, il sacrificio, il riscatto. Al Sacerdote viene affidato un Bambino: per lui è solo uno dei tanti. Ma a chi ha cuore di bimbo viene svelato il mistero del Padre. Lo Spirito Santo si posa su un povero vecchio, con fuso nella folla. Le braccia del vecchio si aprono a stringere d’amore il Messia promesso, l’atteso Salvatore d’Israele. Il mio sposo Giuseppe ed io ci guardiamo stupiti. Per la prima volta il mistero si fa manifesto e da voce umana è dato l’annuncio. Non viene svelato ai Dottori e ai Sacerdoti. Viene detto a un vecchio, a una donna, alla gente che è umile, povera di spirito. Viene così anticipato il disegno: questo Bimbo sarà posto quale segno di contraddizione, per la salvezza e la rovina di molti. A Me, la Madre, una spada trapasserà l’anima. Quando, fatto grande, incomincerà la sua missione, si ripeterà l’identico fatto. È cacciato fuori dalla Sinagoga e obbligato a fuggire; la sua voce è respinta dai grandi: dai Dottori della Legge, dagli Scribi, dai Sacerdoti. Questo ufficiale rifiuto, come spada, trafigge il mio cuore di Mamma. Ma Gesù è accolto dai poveri, dagli ammalati, dai peccatori. La sua voce scende nel cuore dei semplici. E il mio materno dolore è placato dalla risposta che a mio Figlio sanno dare i più piccoli. I piccoli sono per Lui il dono del Padre. I piccoli sono il suo grazie che al Padre ridona. I piccoli che, soli, comprendono i misteri del Regno dei cieli. Siate oggi, figli miei prediletti, i miei piccoli bimbi. La mia Chiesa deve aprirsi all’azione dello Spirito Santo. Questo edificio è costruito su colonne che sfidano i secoli e contro cui l’Inferno non può prevalere: il collegio degli Apostoli fondato su Pietro, che si perpetua fino alla fine del mondo nei Vescovi in unione col Papa. Ma oggi tanta tenebra sembra pervadere questo edificio: occorre che lo Spirito lo faccia tutto risplendere di nuovissima luce. Per questo Io raduno da ogni parte del mondo la schiera dei miei figli prediletti: perché lo Spirito Santo li trasformi e li prepari a compiere oggi il grande disegno del Padre. Ancora questo disegno è affidato al dolore e all’amore del mio Cuore Immacolato; per questo vi chiedo di consacrarvi al mio Cuore. Vi domando di diventare bambini, così che vi possa portare tutti sulle mie braccia. Come ho fatto col mio Bambino Gesù, anche con voi mi presento nel Tempio santo di Dio e vi offro in olocausto al Padre per placare la sua divina giustizia. Non turbatevi se ancora oggi ricevo un rifiuto dai grandi. La mia voce però, sempre più, viene accolta dai piccoli. Sarà solo con questi miei figli che otterrò il mio trionfo d’amore».

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