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13 aprile 1979. Venerdì Santo. Accanto al Figlio e ai figli

MESSAGGI DON STEFANO GOBBI 1979

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13 aprile 1979. Venerdì Santo. Accanto al Figlio e ai figli

«Oggi è qui il mio posto: accanto a mio Figlio che soffre. Il Volere del Padre ha disposto che non fossi vicina a Gesù durante la sua interiore agonia nel Getsemani, perché anche l’assenza della Madre rendesse più grande il suo abbandono. “Se è possibile passi da Me questo calice”. Ma nell’anima durante questa notte sono sempre rimasta accanto a mio Figlio. Con la preghiera, con la sofferenza ho veramente partecipato a tutta la sua agonia per dargli conforto e aiuto, unendo il mio “sì” al Suo nel dire: “Padre non la mia, ma la tua Volontà sia fatta”. E quando dal Cielo gli venne inviato l’Angelo a confortarlo, passò anche da Me, perché deponessi nel suo calice tutto l’amore del mio cuore materno. Oggi è qui il mio posto: accanto a mio Figlio che muore. L’incontro avviene sulla via del Calvario, dopo che Gesù è stato tradito, rinnegato e abbandonato dai suoi. Dei dodici ne è rimasto solo uno, che Io tengo per mano per rincuorarlo, per dargli forza di rimanere con noi. La condanna segna il corpo flagellato di Gesù e le spine velano di sangue i suoi occhi. È qui che incontro mio Figlio: sono accanto a Lui per aiutarlo a morire. Sento i chiodi che penetrano la sua carne, lo schianto del corpo appeso al patibolo, il suo respiro ansimante, sento la sua voce che si spegne in parole di preghiera e di perdono, e mi pare di morire. Ma sono viva sotto la Croce con il Cuore trafitto e l’anima ferita, miracolosamente ancora viva, perché da Mamma devo aiutare mio Figlio a morire. Nessuno comprenderà mai l’arcano mistero di questi momenti. Oggi è qui il mio posto: accanto a mio Figlio sepolto. Ora il dolore prorompe come la piena di un fiume che ha rotto ogni argine. Le mie lacrime bagnano il suo volto, i miei lamenti cullano il suo corpo e con le mani richiudo le profonde ferite, mentre il mio Cuore Immacolato diventa il suo primo sepolcro. Poi quando la notte pone un velo su ogni cosa, per la Mamma incomincia la veglia. Sono qui raccolta nella fede che non mi ha mai abbandonata, nella speranza che tutta mi illumina, nella preghiera che diventa continua, incessante quasi a segnare il trascorrere di un tempo che per Me non ha più notte né giorno. La grande preghiera della Madre penetra il Cielo ed è accolta dal Padre che, per accorciare la mia attesa dolorosa, anticipa il momento della risurrezione del Figlio. Qui è il mio posto: accanto a mio Figlio risorto. Quando Gesù viene a Me nella luce del suo corpo glorioso e mi accoglie fra le sue braccia divine e si china a baciare le ferite del mio grande dolore, Io comprendo che per Lui la mia missione è compiuta. Incomincia la mia materna missione per voi, per la Chiesa che è nata dal Suo e dal mio grande dolore. Oggi è ancora qui il mio posto: accanto a tutti i miei figli. Fino alla fine del mondo sono sempre vicina a voi, figli generati dalla morte del mio unico Figlio. Soprattutto sono con voi in questi momenti di tenebra e di sofferenza, in cui siete chiamati a vivere quanto ha provato Gesù durante la sua passione redentrice. Sono sempre accanto a voi per aiutarvi a soffrire, a morire e a risorgere, finché il disegno del Padre si compia e, con Gesù, anche voi possiate gioire nella gloria del suo Regno di vita».

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